Professore del KTH sulla prova del 28 dell’e-cat

Pubblicato: giugno 18, 2011 in Energy Catalyzer RossiFocardi
Per quel che riguarda il test del 28 aprile, Mats Lewan mi scrisse tempo fa di avere posto una serie di domande precise a un professore di tecnologia energetica presso il KTH (Royal Institute of Technology), specializzato di trasporto di calore, in particolare in caso di vaporizzazione. Non ho mai avuto tempo di parlarne, ora il momento è decisamente arrivato.
Il suddetto esperto del Royal Institute of Technology svedese, date le ipotesi di
 
  • cilindro chiuso
  • flusso acqua circa 1 ml/s
  • area uscita circa 3 cm²
  • potenza calore 2 kW
ritiene che:
  1. l’aumento di pressione dentro al cilindro possa essere trascurabile;
  2. il calcolo fatto da Mats di un aumento della temperatura di ebollizione pari a mezzo grado era ragionevole (*), quindi la termocoppia si trovava fuori dall’acqua liquida (che di conseguenza non arrivava al buco d’uscita dell’E-Cat).
  3. il flusso di vapore all’uscita di un tubo lungo 3 metri non può essere violento, data la condensazione lungo il tubo;
  4. confrontando con altre situazioni reali di vaporizzazione in tubi, il livello di vapore dovrebbe essere almeno 90%, rimane perciò valido il valore 2260 kJ/kg della vaporizzazione d’acqua per il calcolo energetico;
  5. è improbabile che la temperatura del vapore aumenti oltre 101 gradi se non vi è un aumento di pressione e se non ci sono superfici calde che il vapore incontra dopo aver lasciato l’acqua liquida.
(*) N.B. Tale aumento di pressione c’era solo nel test del 28 di aprile, perché il tubo di uscita era immerso in acqua in un secchio per una profondità di circa 20 cm. In caso contrario non va calcolato nessun aumento della temperatura di ebolizione che quindi rimane a 99,6 gradi. In altre parole se la termocoppia misura una temperatura più alta vuol dire che NON è in contatto con “acqua liquida” (a scanso di equivoci).
 
Ribadisco perciò, sulla base di quanto riferitomi, da Mats Lewan che:
 
  • Nell’E-Cat il vapore appena formato scorre subito via e non fa in tempo a scaldarsi ulteriormente: rimane sui 101 gradi e basta. Infatti il professore del KTH ha spiegato che è difficile portare la temperatura del vapore sopra 101 gradi se – come nell’E-Cat – non ci sono superfici o oggetti caldi che il vapore incontra dopo essersi formato.
  • Dunque il motivo per cui Rossi nei test tiene la temperatura attorno a 100-101 gradi è semplice: per tenerla sotto 99, cioè senza bollire, bisogna aumentare il flusso d’acqua parecchie volte (visto che l’energia assorbita per scaldare acqua è parecchie volte minore a quella di vaporizzazione).
  • Al test di 18 ore a febbraio Levi ha attaccato il tubo d’ingresso al rubinetto proprio per avere un flusso abbastanza grande: così facendo l’acqua veniva soltanto scaldata.

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